top of page

L’ARTEMIDE DI LITERNUM

L'Artemide Efesina di Liternum è una statua del II secolo dopo Cristo, venne rinvenuta a Liternum durante la campagna di scavi del 1932 condotta da Amedeo Maiuri e Giacomo Chianese , ed è una copia romana dell’originale greco venerato ad Efeso in Grecia (attuale Turchia), gli attributi ricordano la doppia natura della dea, cioè signora degli animali selvatici e protettrice e dispensatrice della fertilità, la statua originale era in oro, ebano, argento e pietra nera .

Il tempio di Artemide a Efeso era una delle sette meraviglie del mondo antico, questo tempio racchiudeva la statua che rappresentava la divinità come una personificazione della fertilità, con il petto coperto da file di mammelle, ghirlande di uova, o testicoli di toro.

I primi cristiani Liternini si dovettero confrontare con questo culto già diffuso nei nostri territori dove i popoli avevano nei secoli già sviluppato la loro “pietas” religiosa con il culto della ‘grande madre’ e della ‘vergine divina’, a Efeso nel 431 il concilio ecumenico della cristianità dichiarò Maria “Theotokos”, cioè “Madre di Dio” e da quella data si ebbe la trasformazione del culto pagano della dea madre.

Le statue della Vergine Maria con il bambino e le statue di dee pagane come Iside, presentano molti tratti comuni e varie analogie che confermano la continuità degli antichi culti fino ai giorni nostri, le madonne nere sono un espediente per trasmettere alla Vergine Maria , in nuove forme e schemi , una componente della venerazione popolare prima esercitata verso le antiche divinità di Diana , Artemide o Cibele.


bottom of page